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Storia

ll Santuario di Santa Maria a Mare, dedicato a Maria Santissima Stella del Mare, è conosciuto anche come Sant’Anna per la devozione alla mamma di Maria ( protettrice delle partorienti). 

Fondato dagli Agostiniani, il Santuario risale al XII secolo e venne probabilmente edificato sui resti di un antico tempio pagano dedicato all’Aurora che si trovava in prossimità del porto di Fermo “Castellum Firmanorum” (alcuni archeologi- tra cui Leandro Alberti in “Descrittione di tutta Italia” Bologna ,1550 – situano il tempio pagano proprio nel luogo in cui si trova il Santuario, altri reputano che il primo si trovasse nei pressi di quella che è oggi Salvano, frazione di Fermo- Enzo Catani “Studi e ricerche sul Castellum Firmanorum”, Editrice Tipigraf snc, 2004). 
Il Santuario, che si trova a sud della foce del fiume Ete, all’origine era in prossimità del mare (nei secoli molto ritiratosi), lontano dalla città di Fermo e dai dai “Castel san Giorgio” e “Castello di Torre di Palma“.Verso il 1400 la struttura  fu trasformata e completata con l'edificazione del Convento. 

La Chiesa è una semplice costruzione in conci di pietra e cotto. L'interno è a tre navate con presbiterio sopraelevato, preceduto da tre archi gotici. Sull'altare maggiore, di marmo bianco con doppie colonne in marmo rosso e capitelli corinzi, è racchiuso in una grande cornice rettangolare un affresco del 1400 che raffigura la Madonna, S. Maria a Mare, con S. Giovanni Battista e S. Biagio, tavola di Vincenzo Pagani. La volta del presbiterio rappresenta la Vergine incoronata della Trinità e Angeli musicanti. Ai lati quattro altari, uno di questi con un'antica pala del 1600 che raffigura S. Anna. 

Il Santuario (parrocchia dal giugno 1962) ha subito nei secoli diversi periodi di abbandono, anche a causa dei saccheggi dei pirati saraceni e turchi che infestavano l’Adriatico, superati grazie alla fede e alle energie di grandi sacerdoti. 
Nel ‘600 , il Beato Antonio Grassi, sacerdote della congregazione dell’oratorio di San Filippo Neri, innamorato del santuario, portò a compimento il primo grande restauro e allargamento, spostando tra l’altro la porta di ingresso che, in origine, era presumibilmente rivolta verso il fiume. 
Sono di questo periodo sia le apparizioni di lumi intorno al santuario (che ne hanno accresciuto la fama nella regione) sia l’inizio della devozione a Santa Anna e l’istituzione di una fiera, molto importante economicamente per la zona, che si svolgeva in luglio nei giorni della festa dedicata alla Santa. 
Nei primi del secolo 1900, il sacerdote diocesano, nonché professore al Seminario Arcivescovile, Don Ernesto Ricci, non ha esitato nella sua generosità, permettendo che il Santuario, da lui molto amato, fosse affidato dal  vescovo Carlo Castelli, alle cure materiali e spirituali dei Missionari della Consolata di Torino, inviati dal beato Giuseppe Allamano nel 1927, per fondarvi un seminario per missionari e che da circa un secolo, se ne prendono amorevolmente cura. 

Santi del Santuario:  Santa Maria a Mare ( Maria Stella Maris), Santa Anna e San Giuseppe . 

Da vedere:  Sull’altare maggiore, l’affresco di Santa Maria a Mare con San Giovanni Battista e San Biagio. 
Sulla seconda cappella della navata di destra, l’ olio su tela dei Santi Anna e Gioacchino. 

Festività significative: 
8 dicembre festa della Immacolata, con processione nel quartiere di Salvano di Fermo 
26 luglio Festa di Sant’Anna, con celebrazioni di due o tre giorni   

Libro consigliato:  “Il Santuario di Santa Maria a Mare”, a cura di P. Francesco D’Acquarica. 

Curiosità: 
-Il culto di Santa Maria a Mare si diffuse soprattutto nel 1630 quando, in seguito ad una terribile pestilenza, i fermani ricorsero alla protezione della Madonna, chiamata "Stella Maris". 
- Il simulacro di Vincenzo Pagani, che raggiura Santa Maria a Mare è stato incoronato nel 1683. 
-Nei secoli i pellegrini diretti alla Santa Casa di Loreto hanno sostato nei locali vicino al Santuario di Santa Maria a Mare prima di guadare il fiume Ete, spesso privo di ponte a causa delle imponenti piene; la testimonianza di questi passaggi è oggi visibile nelle antiche mappe risalenti al ‘600 che sono custodite nell’antica biblioteca civica di Fermo Romolo Spezioli. 

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